SQUEEZING - FRANCESCA LONGHINI

dal 1 giugno al 10 luglio

inaugurazione 1 giugno ore 18,30

Riemersione_2013_olio e bitume su tela_80x80cm


 Il Punctum di un'immagine teorizzato da Barthes nel saggio "La Camera Chiara" è quel particolare soggettivo che colpisce irrazionalmente lo spettatore, un dettaglio che trascende il tempo, lo spazio e rimarrà nella memoria.

In questa serie di lavori ho applicato il concetto di Punctum a delle tele, considerate da un punto di vista strutturale e compositivo e ad elementi naturali, rielaborando così la tematica del Paesaggio, attraverso un'operazione di sintesi.


Dalle caratteristiche essenziali delle immagini e dei materiali iniziano modificazioni crescenti, fino a che questi non vengono snaturati, integrati con la loro stessa struttura, inseguendo e presentando il paradosso che si possa arrivare alla sintesi attraverso l'aggiunta di elementi.

L'operazione è simile allo studio.
Nel momento in cui si ha davanti la pagina di un libro,  per memorizzare concetti fondamentali si sottolineano solo alcune frasi salienti.

Apparentemente è un'operazione di riduzione, ma visivamente la sottolineatura non è forse un segno in più?


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 CV

1985, vive e lavora a Brescia.

Accademia di Belle Arti Santagiulia (BS).




 PERSONALI


- 2013 SQUEEZING Margini Arte Contemporanea (Massa)

- 2010 WELCOME TO CHATROULETTE Qasba Brescia
- 2009 VERTICE DI CURVA Spazio Labus
- 2008 Galleria Dolci Brescia
 

COLLETTIVE



2013- Re-Birth at PARCO Foundation - Casier, Treviso

2013- Tomorrow is Now! - Galleria Cart - Monza 

2013- XXII - Spazio Morris - Milano
2012- Musil (Museo dell'Industria e del Lavoro)- Brescia
2012- Out of Focus, A Cheap Laser Print Show - Superfluo Support Project
2012- AplusB Gallery - Brescia
2012- Scimitarra Exibit - Sabspace Gallery - Padova
2012- Resistenza-azione Circuiti Dinamici - Milano
2011- Sweet Sheets IV - Galleria Zelle Arte Contemporanea - Palermo
2011- I can no longer associate myself - 00Spazio Morris - Milano
2010- HOW TO - Qasba - Brescia
2009- R_UMORI da m-ARTE - sala Rinascimentale Cavallerizza - Brescia
2009- RICOGNIZIONE - AAB - Brescia


francescalonghini.blogspot.com
longhinifrancesca@gmail.com

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Aggiungere per la sintesi – 2013
Onice, marmo e cemento-misure variabile

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Relazioni di superficie – 2013
Marmo botticino, resina, olio
54x47x16 cm
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Tangram forest II, 2013
olio e bitume su tela
80x80 cm  


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Discesa – 2013
Olio e bitume su tela
80x80 cm
Blu di Prussia – 2013
Olio su marmo di Botticino e cemento
30x14x5 cm 

Grotta (Cave) – 2013
olio e bitume su tela
80x80 cm 


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Blu di Prussia – 2013
Olio su marmo di Botticino e cemento
30x14x5 cm 
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Grotta (Cave) – 2013
olio e bitume su tela
80x80 cm    
 


#7 Francesca Longhini


Riemersione, olio e bitume su tela, 80x80cm, 2013


Francesca Longhini (Brescia 1985) artista poliedrica, prende la materia e gli concede altro significante. Non realizza grandi interventi per modificarne la sostanza, ma piccole operazioni che determinano nuovi stati percettivi. Fili penetrano la roccia come a tesserla, marmi pregiati perdono la loro caratteristica levigatura per diventare superfici comuni. Persino il colore ne cancella la nobiltà. Pietra come carta o tela di pitture monocrome. Nella sua ultima personale dal titolo Squeezing anche pitture ad accompagnare il processo geometrico, teso al raggiungimento della perfezione triangolare compiuto già in scultura. Un gioco di strutture sottili che si perdono su fondi abbozzati, un tagram cinese a sorreggere e inglobare il caos. Nella sua ricerca la conquista estetica e concettuale del punctum di un’immagine: “particolare soggettivo che colpisce irrazionalmente lo spettatore, un dettaglio che trascende il tempo, lo spazio e rimarrà nella memoria.”
Maria Chiara Valacchi: Squeezing è la tua ultima mostra alla Galleria Margini, da che cosa è nata l'idea per questo progetto?
Francesca Longhini: L'idea è molto semplice, seppur paradossale: la sintesi si può raggiungere aggiungendo elementi anziché togliendoli.
Quando vogliamo dare importanza alle parti salienti di un testo le sottolineiamo, non cancelliamo tutto il resto… Aggiungiamo delle linee a matita, usiamo l'evidenziatore, insomma aggiungiamo qualcosa al fine di sintetizzare dei concetti.
Da qui gli interventi di aggiunta di uno "scheletro" geometrico ma irregolare sui quadri, una struttura che faccia riaffiorare le regole, i pesi e le armonie dell'immagine pittorica.
O aggiungere del cemento a del marmo, in modo da portare alla luce la forma geometrica alla quale il mio stesso occhio mi ha ricondotto osservando la porzione della lastra di marmo .
M.C.V: Nell'ultima produzione ti sei dedicata anche a lavori pittorici, quali sono, se ci sono, le differenze operative tra pittura e scultura e quale prediligi tra le due?
F.L: Di getto direi che i lavori pittorici sono meno pensati, più di pancia, se funzionano, e sottolineo il "se", ne trovo le ragioni a posteriori…Devono sedimentare maggiormente rispetto alle sculture e soprattutto io stessa li capisco dopo.
Con le opere tridimensionali, invece, riesco a capire con più facilità se e perché queste hanno un senso, e che senso hanno e cosa, da che background culturale sono stata influenzata.
Sono certa, però, che il dialogo tra scultura e pittura funzioni, che il "dualismo" tra ragione e sensazioni cromatiche non generi uno scontro, bensì un arricchimento: le mie opere tri e bi - dimensionali pongono allo spettatore le stesse domande, solo con accenti e forme diverse.
M.C.V: Nel tuo lavoro sembra essere preponderante il concetto di materia come la scegli e come ti ci relazioni?
F.L: Subisco la fascinazione dei materiali, siano essi marmi, pietre, o un giallo napoli e un rosso pozzuoli. Vedo qualcosa senza cercarlo, trovandomi in una sorta di serendipità della visione.
Da qui sintetizzo e cerco di ricondurre quello che vedo a delle forme semplici.
Sottolineo le proprietà, il punctum, di ciò che ho preso, che i miei occhi hanno preso, seppur casualmente, in considerazione.
M.C.V: Qual'è per te il ruolo dell'artista e dell'arte oggi?
F.L: Il ruolo dell'artista e dell'Arte è lo stesso, dalla notte dei tempi.
Dando per assodata l'impossibilità di definire cosa sia l'Arte e potendo al limite arrivare unicamente ad indicare ciò che non lo è, credo che l'artista sia colui che pone domande al mondo, "vedendo" e non "guardando" la realtà, senza però pretendere di dare risposte.
M.C.V: progetti per il futuro
F.L: Ci sarà sicuramente una collaborazione con la Riz-Homa Gallery di Milano… Il resto, la mia ricerca, i miei medium, il mio viaggio verso Itaca (citando Kavafis), sono speranze ed ipotesi più che progetti.
Di certo dovrei pulire lo studio...